Il progetto di Debora e Dario (malato di sla, morto poco tempo fa). E ora apre l’hotel.

Andare in spiaggia, prendere il sole, concedersi un bagno. Per chi vive in Riviera, gente di mare o turisti in vacanza, è la normalità. Il modo migliore per vivere le ferie tra relax e spensieratezza. Ma per molti – ammetterlo forse, fa impressione – è un sogno, talvolta difficile da realizzare. Lo sa bene Debora Donati, che per anni ha aiutato il marito, Dario Alvisi malato di sla, a vivere questo sogno, il piacere di stare in spiaggia anche quando la malattia ha fatto il suo corso e non permette neppure di stare in piedi.

Un pezzetto di felicità in vacanza

Nel 2013, per fare felice il marito, Debora aveva percorso 800 chilometri, quelli che separano Faenza da Calimera in Puglia, dove grazie all’associazione “Io posso” è ospitata quella che al tempo era (e ancora è) una delle poche spiagge attrezzate per l’accoglienza di bagnanti affetti da grave forma di disabilità. Una vacanza, ma anche un’esperienza illuminante, tale da convincere Debora e il marito a fare tutto il possibile per esportare il progetto in Romagna. A distanza di anni ci sono riusciti. E ora, la spiaggia libera di Punta Marina, sul litorale ravvenate, ospita dall’estate dello scorso anno persone colpite da forme gravi di disabilità con il progetto «Tutti al mare, nessuno escluso» e dell’associazione «Insieme a te», presieduta proprio da Debora. Il marito, Dario, che non si era mai arreso alla malattia, è morto nella primavera 2018. «È morto due giorni dopo l’assegnazione della spiaggia – ricorda Debora – ma se ne è andato con la certezza che il progetto a cui teneva fosse stato realizzato».

Iniziativa di successo

La spiaggia è attrezzata con spazi ombreggiati e colonnine per la corrente elettrica. «Questo per la sicurezza dei nostri ospiti – racconta Debora – per quanto riguarda l’ombra, e per le loro necessità. In tanti necessitano di apparecchi alimentati a corrente per sopravvivere». E sono disponibili all’uso anche carrozzine speciali attrezzate per andare in acqua, materassini anti decubito. Tante anche le iniziative turistiche organizzate al pari di quelle che vengono promosse in tutta la Riviera. «Per esempio le gite in barca a vela che abbiamo promosso negli scorsi» giorni, spiega ancora Debora. Sono stati 186, in due mesi, gli ospiti affetti dalle patologie più gravi, in arrivo anche da zone lontane dalla Romagna: un boom di ingressi e di primi clienti affezionati, pronti a tornare. «Non a caso disponiamo anche di appartamenti per il soggiorno degli ospiti con patologie più invalidanti in arrivo da lontano». Il progetto è stato fortemente sostenuto anche dal sindaco di Ravenna Michele De Pascale. A prendersi cura degli ospiti sono più di 300 volontari, solo in piccola parte operatori sanitari di professione. Come ricorda Debora, «gran parte dei volontari vengono formati direttamente da noi e i giovani vengono messi alla prova».

L’Albergo del cuore

E dopo la spiaggia è in arrivo un importante novità per quel che riguarda il settore alberghiero. L’anno prossimo, nel rinnovato edificio di un ex struttura ricettiva di via Brancaleone, nascerà l’Albergo del cuore, un nuovo progetto nato su impulso della cooperativa San Vitale. La missione del nuovo hotel metterà al centro accoglienza turistica innovativa e accessibile a tutti, riqualificazione urbana e responsabilità sociale. Nell’edificio saranno avviati all’inserimento lavorativo giovani con disabilità appena usciti dalla scuola con difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro.

di Enea Conti
[articolo originale: https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/19_agosto_27/gite-barca-ombrelloni-prese-corrente-materassini-speciali-benvenuti-spiaggia-disabili-9734843c-c8d8-11e9-8959-1e210a57f63d.shtml?fbclid=IwAR0RSCSo6KGK3OFV8avlCWWFIFjMdoROREun0crJuAx1fhH_-ndBOdbH1vU]